A Cerreto Sannita, in un'area marginalizzata interna in provincia di Benevento, un Convento riapre le porte dopo trent'anni per creare nuove opportunità e innescare processi di partecipazione attiva della comunità locale attraverso la cultura.
Il percorso di ConMe, che ha preso avvio con la candidatura all'edizione 2018 del bando culturability e la successiva selezione, mira all'apertura di uno spazio che offra servizi per il territorio, mettendo al centro le arti performative e visive. Convento Meridiano intende diventare un centro di produzione ibrido in cui succedono cose diverse: un cinema, uno spazio performativo, una galleria d'arte, una ludoteca, un co-working e un orto sociale. La grande sfida di questo luogo, che ritorna a vivere, è quella di migliorare la qualità e la quantità della partecipazione, dando voce a bisogni, visioni e paure delle persone che lo attraversano.
Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, è un piccolo comune italiano ricostruito interamente dopo il terremoto del 1688 e localizzato nella Valle Telesina e del Titerno, entro il più ampio Sannio Beneventano. Un'area caratterizzata da peculiarità paesaggistiche e da un'integrità territoriale di alta qualità, ma afflitta dall'invecchiamento della popolazione, da difficoltà economiche e sociali, assieme a una diffusa povertà educativa. Convento Meridiano si rivolge a questo territorio più vasto, per diventare un punto di accesso ai servizi di welfare culturale, attualmente quasi inesistenti nell'interi contesto. L'obiettivo non è ristrutturare il convento, ma rigenerare le comunità attraverso la cultura e attivare un punto di crescita sociale.
ConMe ha sede presso l'ex convento delle Clarisse di Cerreto Sannita, un complesso a pianta quadrata con un chiostro interno e un ampio giardino retrostante. Ricostruito dopo il terremoto, il monastero ha ospitato l'ordine delle Clarisse Urbaniste dal XIV secolo al XX secolo quando è divenuto di proprietà delle Suore di Carità di N.S. del Buono e Perpetuo Soccorso che vi hanno istituito un convitto, una scuola materna, un liceo linguistico, una scuola ed un istituto magistrale. L'intervento di ripristino e funzionalizzazione della struttura interessa solo alcune stanze e parte degli spazi esterni come il cortile interno e il giardino.
L'approccio ibrido si traduce in una nuova visione del “convento", come luogo integrato che dà spazio a una pluralità di soggetti: imprese culturali, artisti, designer, ricercatori, artigiani della tradizione, contadini e hobby farmers e operatori del terzo settore, in dialogo con istituzioni e agenzie di sviluppo. L'organizzazione include diverse realtà che hanno forte affinità tra loro: Mediterraneo Comune (associazione capofila) e circa 30 partner locali e nazionali. La partecipazione del territorio è stata sin da subito parte del progetto: una delle prime fasi di attuazione ha previsto lo svolgimento di “XYZ2019", una Summer School organizzata dalla SOS – Scuola Open Source di Bari, per co-progettare ConMe. Per una settimana il paese si è animato con un centinaio di partecipanti arrivati da tutta Italia, che hanno raggiunto Cerreto e interagito con la comunità tramite interviste, chiacchierate e momenti di condivisione informali. Il confronto, attraverso laboratori tematici, è stata un'occasione per prototipare e creare nuove sperimentazioni. Da uno di questi è nato il progetto “la Casa di Cipì": un modello innovativo di scuola per l'infanzia per bambini da 2 a 5 anni dove si pratica l'arte e l'artigianato attraverso il gioco e il fare.