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Alla scoperta del Cassero

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​​Sono 15 i centri finalisti del bando culturability 2020, 15 luoghi dove arte e cultura trovano casa, 15 spazi dove legami e fiducia tra le persone prendono forma ogni giorno grazie a un lavoro di cura e prossimità. In questi articoli ve li raccontiamo, in attesa di scoprire i 4 vincitori che​ accederanno al contributo e all'accompagnamento previsti dalla call, in un percorso di trasformazione lungo un anno e mezzo.


Dal 1982 un luogo che lotta per i diritti delle persone LGBTI+ realizzando attività e progetti contro tutte le forme di discriminazione.​

Un circolo politico, uno spazio culturale che progetta e realizza rassegne artistiche e attività di aggregazione, un laboratorio attivo nello sviluppo di servizi dedicati al benessere della comunità, nonché un'istituzione nel mondo del clubbing bolognese e regionale.

Il Cassero nasce e cresce con l'intento di creare un rapporto positivo tra ogni soggetto e il suo ambiente sociale, esplorando sempre nuove strade senza mai tradirne l'impianto valoriale, perché sia sempre più aperto e accessibile, più sicuro per le soggettività e per i corpi, grazie all'ascolto di esperienze e bisogni della comunità LGBTI+. La visione che guida il team è quella di uno spazio collettore e motore di reti locali, nazionali e internazionali e promotore di politiche di welfare di comunità, contenitore e produttore di cultura anche attraverso un clubbing rinnovato. In autunno, proprio lo spazio del Club ospiterà workshop teatrali, esposizioni, presentazioni, dj set, con l'obiettivo di creare un'atmosfera conviviale e inclusiva in un momento delicato come quello attuale.

Da quasi quarant'anni il Cassero promuove iniziative e battaglie a sostegno della laicità, dell'antirazzismo e dell'antifascismo. Organizza sul territorio numerose iniziative culturali e servizi di supporto socio-psicologico e promozione della salute, linee di telefono amico e momenti di socializzazione, sostenendo un confronto tra generazioni all'interno del movimento LGBTI+. Il suo Centro di Documentazione, uno dei più importanti archivi di comunità europei dedicato alla storia e alla memoria LGBT, è aperto nei giorni feriali per il prestito di libri, la consultazione e come sala studio a disposizione degli studenti bolognesi. Tra le sue attività, anche il Gender Bender Festival, iniziativa internazionale che presenta al pubblico italiano gli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale alla sua 18 edizione. Quest'anno si avvia inoltre la terza edizione di Performing Gender, progetto europeo di danza contemporanea, con la partecipazione di 11 partner da 8 stati membri con Cassero capofila.

La storia del Cassero è impossibile da raccontare senza tener conto dei percorsi personali delle persone che hanno attraversato la Salara, attuale sede dell'associazione – un luogo affascinante nell'area della Manifattura delle Arti, crocevia delle esperienze della Cineteca, dei Dipartimenti delle Arti e della Comunicazione dell'Università e del MamBo - Museo d'Arte Moderna – e prima ancora il Cassero di Porta Saragozza, a Bologna.  Un passato animato dall'audacia di una “cricca di emarginate" del movimento del '77, che decide di marcare un cambiamento fondando il Collettivo Frocialista. Da quel momento le avventure non si contano, a partire dalla prima che, nell'82, coinvolge direttamente il Comune di Bologna, la prima amministrazione che concede uno spazio pubblico, la struttura fortificata di Porta Saragozza, ad attiviste e attivisti LGBT. Da quel coraggio le lavoratrici e i lavoratori, le volontarie e i volontari e tutte le persone che attraversano oggi Il Cassero traggono ispirazione per le differenti attività che propongono alla comunità e alla cittadinanza: dalla produzione e conservazione culturale alla politica, passando per il welfare e la socializzazione in tutte le sue forme. ​


L'ESPERIENZA DEL LOCKDOWN

Nel corso del Camp con i finalisti di culturability, abbiamo chiesto ai 15 centri cosa avessero appreso, osservato e difeso durante la chiusura causata del Covid-19 e nel periodo successivo. L'abbiamo fatto chiedendo loro di condividere un'azione, un metodo o uno strumento per far emergere una riflessione collettiva. Questa la risposta del team del Cassero.


 “La crisi sanitaria ha colpito tutt*, ma ha amplificato le diseguaglianze che colpiscono la nostra comunità. Un periodo duro in cui la resilienza ha caratterizzato il nostro agire. Politicamente sono fiorite nuove reti di mutuo aiuto: le volontarie non si sono mai fermate e la comunità ha risposto in modo innovativo in una situazione mutata gravosa per chi già era ai margini. Per quanto riguarda l’organizzazione, le dipendenti hanno attivato nuove strategie, il ricreativo è stato spostato online. L’emergenza COVID-19 ci ha colpite duramente in termini di sostenibilità: da febbraio la musica ha smesso di suonare, le luci colorate si sono spente e le porte della discoteca sono rimaste chiuse, fermando il motore economico che permette al nostro circolo di finanziare i suoi progetti. Per questa ragione è stato lanciato un fundraising che ha dimostrato quanto la città ci è vicina raggiungendo ad oggi 35.829 euro di contributi da 908 sostenitrici.”​