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Alla scoperta di Borgata Paraloup

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​Sono 15 i centri finalisti del bando culturability 2020, 15 luoghi dove arte e cultura trovano casa, 15 spazi dove legami e fiducia tra le persone prendono forma ogni giorno grazie a un lavoro di cura e prossimità. In questi articoli ve li raccontiamo, in attesa di scoprire i 4 vincitori che accederanno al contributo e all'accompagnamento previsti dalla call, in un percorso di trasformazione lungo un anno e mezzo.

Un luogo-testimone di una doppia memoria, della guerra partigiana e della vita rurale di montagna, a disposizione della comunità territoriale e dei visitatori.

Paraloup, “al riparo dai lupi" secondo la tradizione popolare locale, è un piccolo villaggio di montagna del comune di Rittana (1360 m) in Valle Stura (CN), che ha vissuto nel tempo varie trasformazioni. Dai primi del '900 fu un pascolo usato dai pastori durante la stagione estiva. Fra il settembre 1943 e l'aprile 1944, fu sede della banda Italia Libera, prima formazione partigiana di Giustizia e Libertà, vi militarono in qualità di comandanti Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco e, più tardi, Nuto Revelli. In seguito allo spopolamento delle valli alpine degli anni '60-'70 del secolo scorso, fu progressivamente abbandonato.

Paraloup è stata teatro di una peculiare forma di Resistenza di comunità, un luogo di trasformazione per 200 ventenni che, partiti contadini, studenti, artigiani da ogni parte d'Italia, qui si sono tras-formati in partigiani e sono scesi a valle a lottare per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Allo stesso modo chi sale oggi a Paraloup, distaccandosi dalla dimensione urbana, può diventare “partigiano temporaneo" e ridiscendere in città in una veste nuova, di “abitante culturale" con un'attitudine contaminante e trasformativa.

La Fondazione Nuto Revelli Onlus ha acquistato i ruderi della borgata nel 2007 per recuperali su impulso di un gruppo promotore guidato da Marco Revelli, figlio di Nuto, e grazie alla collaborazione di tutta la comunità di Rittana. Sono state ricostruite le case della borgata con un progetto architettonico innovativo e armonicamente inserito nel paesaggio, per farne un luogo di memoria viva. Ad oggi, il centro si compone di 7 baite rifunzionalizzate e un teatro all'aperto.

Il progetto intende favorire il suo recupero sociale e produttivo finalizzato alla rivalorizzazione dell'area, dimostrando la sostenibilità economica di un sistema integrato di attività (turistico-culturale, agro-silvo-pastorale, artigiana…) che a partire dal suo nucleo centrale si rifletti sull'intero territorio circostante.

Paraloup è tornata a vivere perché resa nuovamente abitabile e animata da iniziative di incontro.

Il gruppo di persone che sosteneva la Fondazione è cresciuto nel corso degli anni includendo, oltre ai parenti e amici della banda partigiana Italia Libera, anche architetti, progettisti, agronomi, docenti, studenti e tanti giovani appassionati di storia, di montagna e di protezione del paesaggio.

Per condurre il processo di rigenerazione e sviluppo, nel 2012 è stata creata la Rifugio Paraloup Impresa Sociale srl, che ora assieme alla Fondazione si occupa della progettazione, della produzione dell'offerta culturale e della gestione degli spazi della borgata.

Paraloup è diventato sinonimo di luogo che “mette al riparo dai lupi" del mondo contemporaneo e accoglie, crea comunità per trovare insieme un modo consapevole, umano e sostenibile di abitare il mondo. Il centro vuole essere un luogo in cui si riconoscano tutti coloro che abitano la montagna, o semplicemente ne percorrono i sentieri.

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L'ESPERIENZA DEL LOCKDOWN 

Nel corso del Camp con i finalisti di culturability, abbiamo chiesto ai 15 centri cosa avessero appreso, osservato e difeso durante la chiusura causata del Covid-19 e nel periodo successivo. L'abbiamo fatto chiedendo loro di condividere un'azione, un metodo o uno strumento per far emergere una riflessione collettiva. Questa la risposta del team di Borgata Paraloup.

“In quanto Centro culturale di un'area non urbana e marginale, durante il lockdown abbiamo riflettuto in modo ancora più approfondito sul tema della prossimità “onlife". In un tempo caratterizzato da distanza e incertezza, Paraloup è un luogo che intendiamo mettere a disposizione per connettere la fruizione virtuale della nostra memoria storica con l'esperienza del luogo in cui è tangibile questa memoria, perché il luogo stesso è il testimone della storia. Da qui l'importanza di rafforzare il legame con le nostre comunità di riferimento anche attraverso l'attivazione di processi co-creativi."

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Il 4 ottobre p.v. la Borgata Paraloup ospiterà il Festival Frontière, un festival internazionale sulle migrazioni alpine giunto alla sua II edizione. Il programma è disponibile a questo link.

La Fondazione curerà il workshop “Oltre le frontiere. Il futuro della montagna: laboratorio Paraloup", trasmesso in streaming nella Resistanza.