Il
30 settembre si è conclusa la prima fase del percorso di accompagnamento
dedicato ai 4 centri vincitori del bando culturability 2020/2022.
In questi mesi, attraverso il percorso
offerto dalla call, Le Serre hanno deciso di intraprendere un percorso di
trasformazione e ulteriore evoluzione. In particolare, abbiamo lavorato assieme
per rafforzare e innovare la proposta artistica e culturale del
centro.
Scopriamo assieme com’è andata attraverso il
loro racconto.
Serra
Madre: alcuni passi fatti durante la prima fase del supporto di culturability
Serra
Madre è il progetto di innovazione culturale a cui sono e saranno dedicate
gran parte delle energie di Kilowatt e
delle Serre dei Giardini Margherita nei
prossimi anni. Stiamo lavorando perché
Serra Madre si consolidi come centro di produzione artistica, un luogo di
mutuo apprendimento e di collaborazione che metta in connessione il mondo della
ricerca (scientfica e umanistica), il mondo delle aziende e quello dell’arte,
proprio attorno alle grandi sfide della nostra epoca: la sostenibilità e il
cambiamento climatico, temi che lo sguardo dell’arte può aiutarci a leggere
nella loro complessità, rielaborandola e rendendola esplorabile da altri punti
di vista.
Come abbiamo lavorato: pianificazione e definizione
degli obiettivi di cambiamento
Per fare
questo, abbiamo lavorato nei mesi scorsi – insieme e grazie al supporto dello
staff di culturability – su diversi
fronti: da un lato, internamente, da un punto di vista organizzativo;
dall’altro, coltivando relazioni a livello locale, sovralocale e
internazionale; infine, sfruttando le nostre produzioni artistiche per iniziare
a testare il modello di Serra Madre, a partire dalla collaborazione tra arte,
ricerca e mondo produttivo.
Anzitutto, è
stato necessario creare e avviare un gruppo di lavoro dedicato, a partire da
quello che negli anni si è dedicato alla programmazione culturale delle Serre
dei Giardini Margherita (a partire da Kilowatt Summer, la rassegna estiva) e in
particolare alla produzione di Resilienze
Festival, un progetto che vuole
parlare di grandi trasformazioni planetarie mostrando le interazioni, i legami
e le connessioni tra ambiente, società, economia e cultura, interrogando i
linguaggi dell’arte per esplorare punti di vista alternativi e problematizzare
alcune semplificazioni della contemporaneità, specie rispetto ai temi
ambientali.
La messa a
punto del gruppo di lavoro ha avuto
non solo l’obiettivo organizzativo di
definire i ruoli e le ownership di
ciascuno, ma anche di creare un'area
di business dedicata, con pianificazione economico-finanziaria e controllo di
gestione propri. Inoltre abbiamo messo a fuoco, a partire da una visione di cambiamento condivisa, i
risultati attesi nei prossimi anni di sviluppo del centro di produzione
artistica, seguendo la cosiddetta Teoria
del cambiamento, strumento usato per immaginare e monitorare passo passo
gli effetti della propria attività. Questo ci sta aiutando a definire meglio
anche l’identità del centro, in relazione a quell’ecosistema complesso che è a
tutti gli effetti il mondo delle Serre, dove convivono attività dedicate a
pubblici molto diversificati.
Reti e approccio internazionale per valorizzare il
rapporto tra arte e scienza
Abbiamo poi
creato occasioni di collaborazione con altri soggetti per mettere le basi di
partnership per il futuro di Serra Madre. Kilowatt
è entrata a far parte della rete internazionale di organizzazioni culturali
coordinata da V2,
centro interdisciplinare per l’arte e la tecnologia che, dal 1981, anima la
ricerca sulle connessioni tra arte, design, tecnologia e società. Il primo
progetto a cui abbiamo aderito (in collaborazione con Sineglossa) è Summer Sessions: residenze artistiche internazionali dedicate al
rapporto tra arte e tecnologia. All’interno di Resilienze, abbiamo prodotto una
retrospettiva dell’opera di Marco
Barotti, artista multimediale pluripremiato, finora mai esposto in Italia, e
avviato una collaborazione con Ars
Electronica, il più importante e longevo festival – e centro di ricerca –
su arte e tecnologia al mondo. La mostra
di Barotti è stata l’occasione per corroborare la relazione con diversi centri
di ricerca locali e nazionali e per iniziare a presentare al pubblico uno degli
esiti possibili della collaborazione tra arte e scienza, così come lo è
stata la residenza di Caterina Morigi,
che ha avuto luogo presso le Serre nei mesi scorsi: Elitropia – questo il nome
del suo progetto – ha affrontato, a partire dal lavoro di due ricercatori
dell’Università di Bologna presso l’Istituto Rizzoli, la relazione tra organico
e inorganico, grazie all’uso di materiali antisettici studiati in ambito
biomedico per elaborare disegni e sculture.
Abbiamo poi
avviato una collaborazione con S+T+ARTS –
iniziativa della Commissione Europea che promuove le sinergie tra scienza,
tecnologia e arte – porterà a realizzare a maggio una mostra dal titolo NEAR + FUTURES
+ QUASI + WORLDS, curata da Manuel Cirauqui e Silvana Fiorese: un progetto
collettivo itinerante che punta a sottolineare il ruolo vitale che la
collaborazione nei settori scientifico, tecnologico e artistico può svolgere nel
promuovere l'indagine contemporanea e l’innovazione nella creazione artistica.
Verso il corporate
fundraising
Infine, con MAMbo, il museo d’arte contemporanea
di Bologna, abbiamo prodotto Orgasmatron Redux,
opera di Norma Jeane
che attraversa proprio
il discrimine tra scienza e pseudoscienza, sfruttando la
notiziabilità di un tabù collettivo come quello erotico. La collaborazione con
l’artista confluirà poi in un evento che vorremmo fosse la prima tappa di un percorso di corporate membership, ossia di sostegno condiviso da parte di
aziende del territorio e non solo. Un importante apprendimento acquisito in
questi mesi riguarda proprio la capacità del mondo dell’arte, specialmente in
questo periodo storico, di collaborare con il mondo della ricerca; ora intendiamo sperimentare un modello che
permetta di verificare l’interesse delle aziende a essere parte di questo
progetto ambizioso – in un’ottica di apprendimento collaborativo. A tal
proposito abbiamo progettato e stiamo per mettere in pratica Dedalo - percorsi
non lineari, prototipo di un sistema di coinvolgimento delle aziende e
strumento di corporate fundraising,
che avrà luogo attraverso un palinsesto di incontri a invito, il primo dei
quali in collaborazione proprio con Norma Jeane.
Gaspare Caliri per Le Serre
Per maggiori info visita il sito leserre.kilowatt.bo.it