Bandi

Il diario di bordo di mare culturale urbano

​​​Il 30 settembre si è conclusa la prima fase del percorso di accompagnamento dedicato ai 4 centri vincitori del bando culturability 2020/2022.

L'obiettivo di mare culturale urbano in questi mesi era quello di affermarsi sempre di più come una factory di artisti, un centro di ricerca e sperimentazione di nuovi linguaggi e processi di partecipazione, fruizione e produzione culturale, investendo nella ricerca e nella cura artistico-culturale/relazionale.

Scopriamo assieme com'è andata attraverso il loro racconto.


A mare culturale urbano si è appena conclusa la sesta stagione estiva, una stagione che segna, forse più delle precedenti, una tappa importante del percorso di crescita ed evoluzione della comunità di mare, e che ci emoziona e ci gratifica molto.

Quest'anno abbiamo realizzato un'edizione diffusa del Lungomare, per la prima volta il nostro calendario estivo ricco di musica, performance teatrali, danza, chiacchiere e piacere di stare insieme ha raggiunto cinque spazi ibridi della città. Oltre alla storica sede di Cascina Torrette nel quartiere di San Siro, il Lungomare è arrivato nei community food hub di Cascina Merlata, San Cristoforo e Santa Giulia, e, in una versione cucita su misura con una veste del tutto nuova, nel giardino dell'Ex Convitto Trotter a Via Padova.

Si tratta di cinque quartieri molto diversi tra loro, in cui abbiamo raggiunto comunità molto diverse accomunate però dal comune bisogno di ritrovarsi “sotto casa" e stare bene insieme. In tutti questi spazi ibridi la ricetta “un pizzico di mare, culturale a volontà, urbano quanto basta", basata sul giusto mix di cibo e cultura, ha dato risultati davvero importanti: oltre 500 eventi, 200 artisti e 60.000 persone coinvolte tra maggio e settembre 2021.

Ma al di là dei numeri, a fare la differenza è la nuova strategia community led, messa a punto grazie all'affiancamento previsto dal bando culturability, attraverso la quale consideriamo comunità tutti gli abitanti di mare – team, artisti e fruitori – con l'obiettivo di rafforzare la capacità della cultura di generare cambiamenti individuali e sociali, e di migliorare il livello qualitativo sia dell'offerta sia della fruizione culturale, stimolando nuove modalità di ingaggio delle comunità di mare. La strategia ha quindi cambiato le relazioni di mare con gli artisti e con il pubblico.

Nel progetto consolidato “Voci di Periferia" e in quello di residenze artistiche “Reclaim Our Rite", in partenza da questo autunno grazie al contributo di Fondazione Unipolis e di Fondazione Cariplo, gli artisti associati partecipano al tavolo curatoriale e sperimentano per la prima volta il format “carte blanche": il rapper Diamante, le compagnie Balletto Civile e Floriane Facchini & Cie​. sono sollecitati a proporre appuntamenti all'interno della programmazione di mare con modalità, linguaggi e contenuti declinati in base ai diversi target di pubblico, invitando artisti terzi a performare.

Questa prossimità, creata dagli appuntamenti di carte blanche, permette sia all'artista sia al pubblico di entrare sempre più in relazione, creando allo stesso tempo l'humus per il processo di residenza dell'artista associato.

Voci di Periferia ha già coinvolto circa 60 giovani artisti emergenti in quattro serate dedicate e 30 partecipanti ai laboratori di scrittura creativa e performance rap. Grazie a Reclaim Our Rite, ciascun collettivo di artisti attiverà processi laboratoriali con le comunità per lavorare alla produzione di un rito collettivo finale, necessario per passare dalla fase di distanziamento fisico causata dalla pandemia a quella di nuova prossimità.

Queste residenze artistiche community led, una rinascita per mare dopo i tempi bui del distanziamento e delle chiusure, si basano sul lavoro di community engagement diffuso: 30 appuntamenti distribuiti nei cinque quartieri per mappare e incontrare 97 realtà locali tra associazioni, comitati di abitanti e collettivi informali. Da questi incontri sono nate le iniziative “mare forza 7" e “mare forza 8" attraverso cui gli spazi di mare si aprono agli attori e alle organizzazioni del contesto locale, ospitandole e partecipando alle loro iniziative.

L'affiancamento, il monitoraggio e il confronto aperto e costante con il tutor e il team di culturability ci hanno spronato a far rinascere mare come nuova istituzione culturale di prossimità e avamposto di sperimentazione artistica. In questi ultimi mesi abbiamo curato la direzione artistica e co-organizzato il Festival di drammaturgie contemporanee Tramedautore giunto alla sua ventunesima edizione ospitato e in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano; abbiamo collaborato con il Piccolo Teatro di Milano per il progetto di teatro diffuso "Incursioni/Escursioni" che ha portato spettacoli di grande qualità in tre nostri spazi ibridi della periferia milanese; abbiamo realizzato la prima stagione estiva dell'Ex Convitto Trotter, progetto di rigenerazione urbana nel quale siamo coinvolti insieme a una cordata di realtà milanesi del Terzo Settore; abbiamo co-progettato insieme ad attori dell'abitare contemporaneo il progetto di rigenerazione dell'Ex Macello che ha vinto il bando Reinventing Cities. Tante quindi le relazioni avviate sia con il mondo culturale milanese sia con quello più dei centri culturali. Abbiamo infatti partecipato attivamente al processo di costruzione e di crescita de “Lo Stato dei Luoghi​", la prima rete nazionale degli spazi ibridi a base culturale.


Luana Stramaglia per mare culturale urbano