A Mazara le cave occupano circa 100mila mq, sviluppano un articolato sistema di parchi, gallerie, caverne e giardini nel tessuto urbano periferico. Sono parte della storia della città, le più antiche risalgono infatti alla sua fondazione. L'assenza di incentivi e la scarsa progettualità lasciano questi luoghi inutilizzati e a rischio di speculazioni edilizie. Con l'obiettivo di tutelarle e riscoprirle, a partire dal 2013, la cooperativa Periferica porta avanti un percorso di studio e valorizzazione di questi luoghi, sperimentando nuove modalità di riattivazione con la collaborazione di università, associazioni ed imprese del territorio.
Con la partecipazione all'edizione 2017 del bando culturability e la successiva selezione, Periferica ha sviluppato una nuova progettualità in questo senso: Evocava – Museo Evocativo delle Cave. Un'iniziativa stabile di tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio naturalistico e storico della cave, che punta su una nuova offerta formativa, turistica in grado di mettere questi luoghi al centro di dinamiche positive di sviluppo del territorio.
Evocava si muove lungo due direttrici: la creazione di un Museo che evochi la Mazara sotterranea in diversi ambiti (storia, cultura, natura, arte, innovazione), in cui contenuti e contenitore vengano co-creati in collaborazione con giovani studi professionali, studenti universitari e under 18, artisti e designer; l'attivazione di itinerari turistico-culturali che promuovano il patrimonio attraverso visite guidate, attività in ambito gastronomico ed esperienziali. Due operazioni chiave per innescare un processo di rigenerazione graduale, incrementale ed inclusivo che coinvolga sia professionisti che abitanti.
Il progetto coinvolge quattro diverse cave di tufo, la più antica risalente al 1.344, per un totale di oltre 30.000 mq. La prima, la “Cava degli Umori", sede del museo e base da cui si sviluppano i percorsi, è già stata oggetto di recupero e riattivazione da parte di Periferica nel corso degli anni. Grazie a un finanziamento del bando “Boom Polmoni Urbani", la cooperativa ha ripulito e sgomberato la cava dove un tempo si estraeva il tufo, recuperando anche alcuni edifici e trasformandola in un parco culturale che ha una foresteria con nove posti letto e un coworking con 8 postazione, promuove e ospita eventi culturali e un festival annuale internazionale di rigenerazione urbana. La cava è la sede operativa di Periferica, una giovane cooperativa che dal 2013 lavora per promuovere la rigenerazione urbana attraverso processi sociali, culturali ed artistici, per potenziare il legame tra comunità e territori.
Per dare seguito alle attività sviluppata in questa casa e coinvolgere altri spazi, verrà sottoscritto un “Patto delle Cave" con i proprietari delle altre tre cave coinvolte nel progetto, ovvero un manifesto che ne riconosce il valore storico e culturale, con l'obiettivo di valorizzarle attraverso modalità sostenibili e innovative.