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Il diario di bordo di Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva

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Il 30 settembre si è conclusa la prima fase del percorso di accompagnamento dedicato ai 4 centri vincitori del bando culturability 2020/2022. 

L’obiettivo di Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva in questi mesi era quello di rafforzare l’offerta culturale integrandola con quella educativa e supportare azioni di cittadinanza attiva, curando il consolidamento del Centro in tutti i suoi aspetti e indagando, attraverso la ricerca e le pratiche artistiche, il legame tra luoghi e persone. 

Scopriamo assieme com’è andata attraverso il loro racconto.

 

È ottobre e fuori piove. Mi prendo un tempo per ripercorrere i mesi già trascorsi di questo 2021, mese dopo mese ricordare e raccontare tutto quello che ci è stato possibile fare grazie al supporto di culturability

Due cose mi sono evidenti: il tempo dedicato al museo, il tempo dedicato alla trasformazione. Il tempo. Ciò che più è prezioso. 

Palermo è entrata in zona rossa a metà febbraio e abbiamo riaperto il museo il 25 maggio. 4 mesi di chiusura, 4 mesi di ricerca, studio, progettazione sul museo, per il museo. Un lavoro collettivo con l’equipaggio di Mare Memoria Viva e con artisti/e, architetti/e, abitanti. Credo sia questo il dono più importante che aver vinto il bando ci ha fatto: poter dedicare dei momenti di lavoro al fermarsi per studiare e creare. Perché è assurdo, ingiusto e paradossale ma il lavoro culturale che si basa su creatività, studio e nutrimento intellettuale quasi sempre non ha tempo da dedicare a ciò che più lo alimenta. È come una fame, di minuti, ore, di conoscenza, di nuove pratiche. 

Con l’accompagnamento previsto dal bando culturability abbiamo potuto in questi mesi prenderci cura dell’Ecomuseo, riprogettare interamente il percorso narrativo, creare nuovi exhibit, ridefinire il concept e il progetto culturale. Non è facile essere un ecomuseo senza ricevere contributi pubblici, non è facile mantenere uno spazio grande e complesso come il nostro, renderlo accessibile, garantire un’offerta culturale, educativa e sociale continuativa. Soprattutto la parte dell’offerta culturale, le residenze, le produzioni, l’archivio, sono i più difficili da sostenere nella gestione quotidiana di uno spazio di periferia di una città del sud. Per questo abbiamo investito la maggior parte delle risorse del bando per rinnovare il museo disegnando e iniziando a realizzare un allestimento tutto nuovo e per catalogare con criteri scientifici l’archivio. Grazie a questo adesso sappiamo per esempio che la raccolta documentaria frutto dell’operazione di riordino è costituita da 3.875 file digitali, di cui 3.550 fotografie e 325 tra audiovisivi e documenti sonori che coprono complessivamente un arco cronologico che va dai primi anni Venti del Novecento fino ai giorni nostri. Il lavoro di riordino degli archivi è propedeutico al suo ampliamento e a favorirne l’utilizzo per artisti e ricercatori. 

La progettazione ecomuseale non ha riguardato solo contenuti ed exhibit design ma con il supporto dei critical friends* ha riguardato l’intera rifunzionalizzazione degli spazi interni ed esterni dell’edificio che ci ospita. Abbiamo lavorato alla proposta di valore, all’ideazione di nuovi servizi, all’identificazione dell’impatto che vogliamo generare in questa trasformazione in corso. 

L’altro tempo dedicato al futuro è stato quello del diritto: abbiamo avviato, per la prima volta a Palermo, un iter concessorio che utilizza le possibilità offerte dalla riforma del terzo settore e dall’articolo 151 del codice degli appalti. Se dovesse andare a buon fine, sarebbe la prima sperimentazione in città di partenariato speciale pubblico privato

Altro aspetto rilevante, sempre nell’ambito della direttrice di sviluppo culturale, è stato il lavoro sulla programmazione e sull’offerta artistica ed educativa che amplifica la funzione ecomuseale. Abbiamo sperimentato una nuova rassegna primaverile che si chiama MARE WE e che indica una strada che vogliamo seguire: creare un luogo accogliente e arricchente per la socialità di adulti con bambini e senza, di adulti e bambini insieme, di bambini con bambini nello stesso spazio, senza separazioni evitando la dicotomia che troppo spesso nelle città si crea tra “cose per bambini” o “cose per chi ha bambini” e chi no. L’infanzia pensiamo possa entrare a far parte fluidamente del mondo adulto e ci interessa sviluppare questa intuizione, questo mondo di mezzo dove provare nuovi modi post-pandemici di socialità. Abbiamo prodotto una residenza e due produzioni audiovisive e soprattutto abbiamo immaginato un concept e una struttura di quella che desideriamo sia la proposta culturale dell’ecomuseo, sul crinale tra arte ed educazione, multidisciplinare e aperta a pubblici diversi come un unico grande palinsesto di un tempo che non è un festival. 

Quella della messa a fuoco è una buona metafora: quando ti muovi l’orizzonte si sposta con te, per quanto possibile il lavoro di questi mesi ci ha permesso di focalizzare il nostro orizzonte. 

Cristina Alga per Ecomuseo Mare Memoria Viva 

 

Per saperne di più visita il sito: marememoriaviva.it 

 

*Il bando prevede l’accompagnamento dei centri da parte dei Critical Friends, figure di supporto nello sviluppo delle direttrici di innovazione