Continua il nostro viaggio per raccontarvi il dietro le quinte di “culturability", ovvero il percorso che faremo nei prossimi mesi con i 4 centri culturali vincitori dell'edizione 2020/22: l'Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva di Palermo, Farm Cultural Park a Favara (AG), Le Serre dei Giardini Margherita di Bologna e mare culturale urbano a Milano.
Sono settimane difficili per tutto il mondo della cultura, per i suoi lavoratori e anche per le persone che i luoghi della cultura amano abitarli. Biblioteche, cinema, musei, teatri sono chiusi, ma non sono i soli. Hanno dovuto accostare le porte anche i nuovi centri culturali che sosteniamo attraverso il nostro bando. Useremo questi mesi di "chiusura forzata" per lavorare assieme, immaginare e progettare le loro riaperture e i prossimi anni. Condivideremo online questo nostro percorso perchè crediamo sia un modo non solo per raccontarvi questi luoghi e le persone che li animano, ma anche per restituire quanto impareremo, sperando poi possa tornare utile anche ad altri.
Dopo aver scritto del lavoro che stiamo iniziando con Le Serre dei Giardini Margherita di Bologna, ci spostiamo a Palermo dove ha sede l'Ecomuseo Mare Memoria Viva. Dal 2014 l'associazione Mare Memoria Viva, nata da CLAC in partnership con il servizio musei e spazi espositivi del Comune di Palermo, ha trasformato l'Ex Deposito Locomotive di Sant'Erasmo in uno spazio di comunità e cultura, creato insieme agli abitanti delle borgate marinare, che ospita una narrazione corale, audiovisiva e multimediale di storie, memorie, fotografie e video.
Vi abbiamo già raccontato il lavoro fatto dall'Ecomuseo in questi anni, per saperne di più leggete questo articolo sul sito e guardate l'infografica, che traduce in numeri alcune delle tante attività culturali e di educazione non formale portate avanti, esplorazioni urbane, mostre e incontri pubblici su temi di interesse collettivo: cittadinanza, arte, educazione, scienze del mare, migrazioni, ambiente, placemaking.
Nei prossimi mesi, l'Ecomuseo intende consolidare quanto fatto, lavorare sul senso di comunità e supportare azioni di cittadinanza attiva, indagando attraverso la ricerca e le pratiche artistiche il legame tra luoghi e persone. Al contempo, Mare Memoria Viva è pronto anche per un cambiamento, che traduca in azioni il tempo dedicato al pensiero strategico e le riflessioni sulle direttrici di sviluppo, stimolati dalla partecipazione e poi dalla vittoria di culturability. Come ci racconta Cristina Alga, il bando ha rappresentato anche un'occasione di team building, di immaginare il proprio futuro come gruppo in un momento in cui si era pronti per un'evoluzione, perché tutto l'equipaggio è stato coinvolto nell'elaborazione della candidatura.
Quando le chiediamo come potremo supportare questa evoluzione, Cristina ci risponde che “al di là del grant, sempre utile ma non sufficiente, siamo dentro il percorso di culturability per condividere con voi visioni di futuro, avere un occhio esterno che ci supporti nel prendere decisioni fondanti, apprendere strumenti che ci consentano di pianificare meglio dove stiamo andando".
Parte del lavoro che faremo assieme sarà volto a definire un nuovo modello di sostenibilità economica, che assicuri maggiore stabilità alla struttura, andando al di là del sostegno ai singoli progetti e rispecchiando la missione dell'Ecomuseo, per esempio aumentando le entrate da servizi culturali ed educativi e una gestione più consapevole dei costi di gestione e struttura. Parallelamente alla revisione del business model, inizieremo poi una riflessione sul design di nuovi servizi e sull'organigramma, ripensando leadership, processi decisionali e di inclusione.
Sono punti di partenza importanti per rivedere anche la programmazione culturale e il suo senso generale. L'obiettivo è puntare a un miglioramento complessivo dell'offerta e della qualità culturale e artistica in sé, al di là degli aspetti sociali da sempre caratterizzanti la missione dell'Ecomuseo. In questa direzione, va l'apertura di uno spazio eventi e conferenze “del futuro" che ospiterà un ciclo di attività ed eventi propri, ma anche promossi da altri; un uso sempre più consapevole dell'archivio fotografico dell'Ecomuseo attraverso l'organizzazione di workshop; l'attivazione di nuove residenze artistiche, con un'impronta site specific legata al territorio e portino alla creazione di opere audio-video che poi restino al museo incrementandone il patrimonio.