Bando 2020 • FAQ

Chi può partecipare - I destinatari

Il bando è indirizzato ai centri culturali italiani frutto di processi di rigenerazione dal basso e attivi da almeno due anni, rispetto alla data di pubblicazione della call. Luoghi in cui si sviluppano progettualità di innovazione culturale con un impatto sociale e civico, e si sperimentano nuove logiche di ingaggio e collaborazione con le comunità di riferimento.​
La risposta è no. Al contrario delle edizioni precedenti, il bando 2020 intende favorire la crescita e il consolidamento dei centri culturali già attivi in Italia. Non è finalizzato a far nascere ed emergere nuove progettualità, ma ad accompagnare in percorsi di trasformazione e innovazione luoghi attivi da almeno due anni rispetto alla data di pubblicazione della call.​
La risposta è no. Il centro culturale oggetto della candidatura deve essere aperto da almeno due anni rispetto alla data di pubblicazione del presente bando. Fanno fede le informazioni inviate tramite il form online e reperibili attraverso altre fonti, come il web.​
La candidatura può essere avanzata dal soggetto gestore o co-gestore dello spazio, in partnership con altre organizzazioni che hanno sede o collaborano alle attività del luogo. Il soggetto gestore o co-gestore che candida il centro a culturability svolge il ruolo di capofila ai fini della partecipazione al bando. Il capofila può essere un’organizzazione non profit, una cooperativa, un’impresa; il capofila non può essere un ente pubblico. Nel caso di gestione del centro in capo ad ATI o ATS, la candidatura al bando dovrà essere presentata dall'ATI o ATS stessa, dall'organizzazione mandataria o da una mandante che svolge un ruolo di primo piano nel centro.​
No. La stessa organizzazione non può presentare, come capofila o partner, più candidature, pena l'invalidità di tutte le proposte a cui ha partecipato. Fanno eccezione gli enti pubblici (ministeri, amministrazioni locali, università, etc.) che possono essere partner di più progetti.​
No. La stessa organizzazione non può presentare, come capofila o partner, più candidature, pena l'invalidità di tutte le proposte a cui ha partecipato. Fanno eccezione gli enti pubblici (ministeri, amministrazioni locali, università, etc.) che possono essere partner di più progetti, anche se in nessuna candidatura possono essere capofila.​
Un ente pubblico non può partecipare al bando come organizzazione capofila del centro culturale candidato, ma può aderire come organizzazione partner.​
La risposta è sì. Il centro culturale oggetto della candidatura deve essere aperto da almeno due anni rispetto alla data di pubblicazione del presente bando. Le organizzazioni che candidano lo spazio possono anche gestire lo spazio da meno tempo.​
No, l’accordo deve essere redatto dalle organizzazioni in base alle specificità della proposta. Al suo interno devono essere chiariti: l’ambito, l’oggetto e la durata dell’accordo; gli impegni e i ruoli del capofila e di ogni singolo partner. Deve essere unico e venire sottoscritto dai rappresentanti legali dell’ente capofila e di tutti i partner.​
No, l’accordo deve essere unico per tutti i soggetti coinvolti ed essere sottoscritto dai rappresentanti legali dell’ente capofila e di tutti i partner.​
Il bando è finalizzato a supportare il consolidamento dei centri culturali, accompagnandoli in percorsi di trasformazione e innovazione. In particolare, si intende operare con i selezionati lungo tre direttrici di innovazione, rispetto alle quali, già in fase di candidatura nel form online, i centri dovranno individuare il proprio impegno: innovazione del purpose, della sfera amministrativa e gestionale, del rapporto tra qualità artistica/culturale e comunità di riferimento.

Come partecipare - il form online

Collegarsi al sito www.culturability.org nell’apposita sezione dedicata al bando 2020, andare alla pagina "Form", scegliere l'​opzione registrazione e inserire username, nome, cognome, email. Il sistema invierà una mail con la password temporanea e con un link che rimanderà alla pagina dove sarà possibile effettuare la procedura di login, inserendo le proprie credenziali e modificando la password temporanea. Si potrà così accedere alla sezione "Compilazione form".
Chiunque. La registrazione è necessaria per procedere alla compilazione del form online e non è necessario che a farlo sia il responsabile legale dell’organizzazione capofila.​
È possibile recuperare la password a questo link​, inserendo l’indirizzo email fornito in fase di registrazione.
Una volta inviata la proposta, il sistema invia una mail di conferma all’indirizzo di posta elettronica indicato in fase di registrazione.​
Sì, tornando ad accedere sul sito sarà possibile visualizzare la propria candidatura.​
Il form online permette di salvare la bozza fino all’invio definitivo. Una volta cliccato il tasto invio, non è più possibile effettuare alcun tipo di modifica o cancellare il progetto.​
No, è necessario compilare il form online allegando solo i documenti richiesti.​
Una volta inviata la candidatura, saranno pubblicati sul sito del bando i seguenti punti del form online: nome del centro culturale, breve descrizione, principali campi in cui opera, località, sito web e social, immagine a corredo.​

Lo spazio

No, sono ammessi anche centri basati su spazi di proprietà privata.​
La risposta è no. Il contratto di concessione o affitto deve coprire almeno i due anni successivi. I centri culturali candidati, infatti, devono essere nelle condizioni di poter intraprendere un percorso di innovazione e trasformazione nei due anni di percorso e accompagnamento del bando. Devono, quindi, almeno poter garantire la concessione dello spazio fino alla fine del percorso di culturability.​

Percorso di formazione e contributo

Il camp è un’opportunità rivolta al gruppo di persone che lavora al centro (organizzazione capofila e organizzazioni partner). Devono parteciparvi due persone in rappresentanza di ciascun centro, sta al team scegliere quali figure. La partecipazione attiva alle giornate è vincolante, pena l’esclusione dal programma e, quindi, dalla successiva fase di valutazione.​
Queste informazioni verranno comunicate dopo la chiusura della call ai 15 centri culturali selezionati.​

Spese e rendicontazione

No, il contributo a grant non richiede cofinanziamento da parte delle organizzazioni beneficiarie.​
La gestione dei voucher verrà regolamentata in accordo con i Centri culturali selezionati ad accedere alla misura. La selezione degli specialisti da attivare verrà condivisa con Fondazione Unipolis.​
I termini sono indicati nel regolamento all’art. 9 nella definizione dell’erogazione delle tranche di contributo. Ulteriori specifiche saranno oggetto dell’accordo che verrà firmato tra Fondazione Unipolis e i Centri selezionati.​
Si, il grant può essere utilizzato per i costi concernenti il personale del Centro, coinvolto nelle attività legate alle direttrici di innovazione condivise con la Fondazione Unipolis.​